Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 8 gennaio 2016

1151 - IL BATTESIMO DEL SIGNORE


La festa di oggi del Battesimo del Signore è in stretto legame con l’Epifania che abbiamo appena celebrato. Il nostro modo di sentire non è del tutto in linea con la liturgia che – se così si può dire – vede l’Epifania come una festa più importante del Natale. L’Epifania infatti celebra la manifestazione di ciò che a Natale era ancora nascosto. È come quando si inaugura una statua e si toglie il velo che la copre; sotto il telo si intravvedono le forme, ma è solo togliendolo che si fa l’“epifania” della statua. Gesù a Natale nasce per noi; ma ci chiediamo: chi è veramente? Cosa ci porta? Perché è nato? L’Epifania e le domeniche che la seguono rispondono con chiarezza a queste domande.
Dopo questa breve ma necessaria introduzione, vediamo ora cosa ci dice “l’epifania” di questa domenica, dal vangelo secondo Luca (3,15-16.21-22)
1. Spirito Santo e fuoco. «Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”». Il racconto di Luca risente dell’esperienza della Pentecoste, quanto la Chiesa è nata con il nuovo battesimo: quello in Spirito Santo. Qui scopriamo che l’autore del battesimo cristiano è lo Spirito Santo inviato da Gesù, Verbo incarnato, dopo la sua Pasqua.
Lo Spirito Santo battezza con il fuoco; il fuoco brucia e illumina. Questa azione dello Spirito manifesta la natura della missione di Gesù: egli porta agli uomini l’amore di Dio e la sua misericordia. Il fuoco scalda e dona la vita e, insieme, illumina la strada. Gesù nasce per portare il «fuoco sulla terra», cioè per dirci che Dio è amore. Questa rivelazione illumina il volto del Padre; noi ora sappiamo che il nostro Dio ci ama non se lo amiamo noi, ma ci ama per il puro desiderio di amarci. Nell’anno giubilare dobbiamo togliere il velo dal volto del nostro Dio e scoprire che egli è amore: fedele, appassionato e incondizionato. Gesù ci illumina, ogni giorno, con questa “epifania” dell’amore di Dio.
2. Un segno e una voce. «Mentre Gesù… stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato”». Ancora oggi è frequente vedere colombi e tortore che volteggiano nel cielo sopra la zona del Giordano dove Gesù è stato battezzato. La colomba è il segno dell’amore e della pace. È la colomba che ha annunciato la fine del diluvio e l’inizio di una creazione nuova; per questo la colomba può essere il simbolo dello Spirito Santo che, con Gesù, inizia la nuova e ultima creazione, cioè la redenzione dell’umanità. Gesù porta amore e pace; e per far questo riceve una speciale investitura dalla voce che viene dall’alto.
Gesù “fa bene” tutte le cose e in lui il Padre trova il suo compiacimento.

Con l’epifania di oggi il Padre mi dice: «Segui Gesù e sarai salvo». Potrà succedere di tutto ma non che il Padre si dimentichi di noi perché, in Gesù, l’amore del Padre è riversato sull’intera umanità.
Commento di don Luigi Galli