Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 16 ottobre 2015

1110 - DOMENICA DELLA DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE

«Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone» (Gv. 10,22-30): Gesù cammina a pochi passi dal luogo più santo per gli ebrei, il Santo dei Santi che contiene l’arca dell’alleanza, segno dell’elezione e della presenza di Dio. In questo luogo santo Gesù dice di essere il nuovo pastore che svela i “segreti” del Padre. Questi segreti saranno svelati di lì a poco quando «darà loro la vita eterna»: risplenderà lo spettacolo della croce e della risurrezione. Gesù è il nuovo tempio in cui viene sancita la nuova alleanza; nel tempio santissimo del corpo e sangue di Gesù nasce il nuovo e definitivo sacerdozio dove offerente, offerta e altare sono la stessa persona.
Oggi è festa grande per il rito ambrosiano perché si celebra la consacrazione della chiesa madre di tutte le chiese. Il nostro bel duomo fatto con “pietre di pietra” è il segno della Chiesa costruita con la carne delle “pietre vive” che sono i credenti.
1. La Chiesa corpo e sposa di Gesù. Il tempio nuovo e vivo è Gesù risorto; egli dona ai credenti in lui la speranza di diventare risorti. Dove c’è ora lo sposo ci sarà anche la sposa. Proprio perché la Chiesa è il corpo visibile del corpo risorto e invisibile di Gesù, quando si entra in una chiesa bisogna pensare al paradiso. Ogni chiesa, a partire dal Duomo, è una ianua coeli: una porta del cielo. In chiesa si entra per celebrare l’Eucaristia e in essa si sosta «nell’attesa della venuta di Gesù». Questa dimensione è spesso dimenticata, ma è insita in ogni “pietra santa” con cui le chiese sono costruite. Bisogna imparare cosa significa entrare in chiesa.
2. La chiesa madre segno di unità. Questa unità, ben simboleggiata dall’edificio-chiesa costruito e compatto, è con Gesù che dona la vita stessa del Padre per mezzo dello Spirito. Ma la chiesa è anche il segno dell’unità di tutti i credenti che tra loro sono veri fratelli e sorelle. La chiesa è l’unico luogo dove chiunque entra è “a casa sua”; per questo le chiese dovrebbero essere sempre aperte notte e giorno. Nelle chiese, in comunione con la chiesa-madre, si raduna il popolo dei «convocati» (ecclesia è termine latino che viene dal greco e significa «assemblea dei convocati»). Non si entra in chiesa di propria iniziativa, ma perché c’è una chiamata e, quando i cristiani si radunano, lo fanno per «annunciare la morte e la resurrezione di Gesù, finché egli torni». Entrare in chiesa vuol dire assumersi la responsabilità dell’annuncio del Vangelo.
3. La Chiesa è sorgente di vita. Il buon pastore, che abita la sua Chiesa, dona la vita alle sue pecore: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono: io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano». Dal costato dello sposo, offerto in croce, esce un fiume di acqua viva che arriva ad ogni credente e, normalmente, è nella Chiesa che si attinge a questo fiume di vita. Dalla chiesa madre parte la comunione che raggiunge tutte le chiese, e le comunità che in esse si raccolgono possono dissetarsi in abbondanza all’acqua della vita. Entrare in chiesa vuol dire accogliere la grazia e sperimentare il perdono.
Commento di don Luigi Galli