Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 22 agosto 2015

1097 - DOMENICA CHE PRECEDE IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI

Il contesto del Vangelo odierno (Matteo 10,28-42) è quello che già conosciamo dalla scorsa domenica: Matteo riflette e riporta nel discorso missionario quello che Gesù ha detto in varie occasioni; il materiale è raccolto in un unico discorso perché può essere utile alla comunità appena nata e che già deve rischiare la vita con il martirio. La logica, infatti, dell’intero brano gioca su due punti: da una parte il richiamo a non avere paura di nulla, dall’altrala necessità di “stare dalla parte di Gesù” anche se questo dovesse comportare una radicale rottura perfino con quelli della propria famiglia.«Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima [...]. Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra [...]. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa».
La domanda per noi diventa: nel nostro attuale contesto le parole di Gesù, che hanno dato coraggio e forza alle prime comunità cristiane, cosa ci dicono? Ognuno deve far risuonare nel proprio cuore la Parola e ascoltare con fiducia quello che lo Spirito suggerisce, tuttavia si può tentare qualche riflessione che aiuti in questo discernimento.
Dove c’è una fede autentica non può esserci la paura.Sono tantissime le occasioni in cui Gesù ha esortato i discepoli a non aver paura. Paura di che cosa? Paura che la sequela di Gesù ci porti in territori senza via d’uscita. Oggi, rispetto al passato, non è più semplice o più difficile credere. L’alternativa alla fede è sempre stata la paura; non è il mondo che ci fa paura, ma è dove ci porta il Vangelo a farci paura. Il Vangelo conduce il cristiano a fare cose che i pagani non fanno, oppure a non fare cose che i pagani fanno normalmente. La nostra paura è che il Vangelo non “funzioni”; sovente singoli e Chiesa cercano scorciatoie e compromessi. Se non ci si fida della grazia e si fa ricorso al potere e alla forza dell’organizzazione, il Vangelo è disarmato, siamo come vasi di argilla in mezzo a vasi di ferro. Ma Gesù ci dice: «Non abbiate paura; solo continuate ad aver fede».
Siamo importanti per Dio. È bello e consolante ascoltare queste parole: «Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri». Notiamo che Gesù non dice: «Il Padre è buono e non dovete avere paura», ma dice: «Se vivete secondo il Vangelo, state certi che la vostra vita è al sicuro». Dio “stravede” per ciascuno di noi; non ci chiede nulla: è lui che viene verso di noi e non noi che andiamo a cercare lui. Questa verità emerge nei momenti in cui la fede è sotto pressione, come lo era nelle prime comunità cristiane e come lo è ancora oggi. Il legame di Gesù con i discepoli è fortissimo e nulla lo può spezzare; il legame con Gesù e con il suo Vangelo ha la garanzia e la sicurezza di essere il legame con Dio e dunque esso è forza, verità e sicurezza per il presente e speranza incrollabile per il futuro.
Commento di don Luigi Galli