Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

lunedì 5 gennaio 2015

1026 - I DONI DEI MAGI

..qual è il significato dei doni? Non esiste un popolo privilegiato, non esistono persone che hanno un rapporto privilegiato con Dio.
Dio il suo amore lo offre a tutti quanti. Il popolo d’Israele pensava di essere il popolo regale, il regno di Israele, ebbene, offrendo l’ORO, simbolo della regalità.
Questo significa che il regno di Dio è esteso anche ai pagani. Il regno di Dio non ha dei confini, ma è un’offerta d’amore che aiuta l’uomo a cambiare la vita e permette a Dio di governare gli uomini non emanando leggi, ma comunicando loro la sua stessa capacità d’amore, il suo Spirito.
Quindi il regno di Dio è esteso a tutto l’universo. Non c’è più il regno d’Israele, ma il regno di Dio.
L’INCENSO era un privilegio dell’offerta dei sacerdoti nel tempio. Soltanto i sacerdoti potevano offrire l’incenso.
Ebbene, Israele si riteneva il popolo sacerdotale. Popolo sacerdotale significa che ha un contatto immediato con Dio.
Ebbene anche questo privilegio di essere il popolo sacerdotale del Signore non è più riservato a Israele, ma è esteso a tutta l’umanità: tutti possono rivolgersi al Signore senza
passare attraverso alcune mediazioni.
E infine la MIRRA, nel Cantico dei Cantici è il profumo della sposa. Uno dei privilegi di Israele era quello di ritenersi il popolo “sposa di Dio”. Quindi Dio era lo sposo e Israele la sposa. Questo significava una grande intimità, anche perché poi lo sposo era colui che proteggeva, assisteva, rassicurava la sposa.
Ecco, anche il privilegio di essere il popolo-sposa di Dio non è più di Israele, ma è per tutta l’umanità.
Allora il significato di questa festa dell’Epifania: la manifestazione dell’amore universale di Dio.
Non c’è nessuno al mondo che possa sentirsi escluso dall’amore del Signore. Questa è la buona notizia che l’evangelista qui anticipa.
di Alberto Maggi