Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 22 novembre 2014

996 - 2 DOMENICA DI AVVENTO 2014

Nelle prossime due domeniche saremo accompagnati dalla figura di Giovanni Battista. Nel Vangelo di oggi la parola chiave è «conversione». Il tempo del Vangelo inizia con la predicazione di Giovanni Battista. Per incontrare Gesù è necessario un percorso di “avvicinamento”: a questo serve il battesimo di penitenza praticato da Giovanni. L’appello è chiaro: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Questa formula è molto densa e vuole significare l’attesa e l’attenzione necessarie per poter riconoscere Gesù quando si presenterà nel suo Natale.
Anche il nostro Avvento, allora, ha bisogno di un “battesimo di penitenza”, cioè di una verifica per capire come e cosa fare per essere pronti quando il Signore verrà. Il Vangelo di oggi ci prende per mano e ci guida in quattro passaggi. Il primo: quale conversione? L’appello di Giovanni è rivolto alla nostra libertà, al luogo dove prendiamo le decisioni; letteralmente la parola greca che noi traduciamo con “conversione” andrebbe tradotta con “cercate di cambiare modo di pensare”.
Dunque devo chiedermi qual è il mio orientamento di fondo e da che parte sta andando la mia vita; ci si riferisce alla vita di fede, cioè alla decisione bella, libera, totale e semplice a favore di Gesù e dello stare con lui. Chi sta con Gesù sul serio e non per abitudine, inevitabilmente cambia modo di pensare; per questo le persone troppo legate alle loro idee, al loro passato, a forme determinate di religiosità fanno fatica a incontrare il Signore; in questo caso non c’è la fede dei poveri, ma c’è una povera fede. Il secondo: riconoscere il limite. Aspetto il mio Salvatore solo se ho coscienza che da solo non ce la farò mai a salvarmi. Io sono povero e incapace di fare un passo verso la salvezza; posso fare molto, ma non posso allungare neppure di un istante la mia vita e non ho idea (nessuno ha idea) di come fare per “uscire vivo dalla vita”. Questo è il Vangelo: Gesù solo è il “Salvatore della vita”.Non basta dire: «Sono battezzato» (nel Vangelo di oggi si dice «abbiamo Abramo per Padre»).
La scoperta del limite non mi umilia ma mi esalta; la mia libertà si carica di responsabilità per costruire il mondo secondo Dio e Dio, in Gesù, si prende cura di me e mette in salvo per l’eternità tutto l’amore che ho avuto nel cuore. Terzo: confessare la misericordia per scoprire il peccato. Il linguaggio del Battista è duro ma spinge a riconoscere l’amore di Dio e a prenderlo sul serio. Così, incamminandoci verso il Natale, dobbiamo confessare la misericordia di Dio perché il suo perdono gratuito e il nostro pentimento ci facciano scoprire – da cristiani liberi e non da sudditi spaventati – il nostro peccato.
Il perdono di Dio precede la scoperta del nostro peccato perché Dio è amore e solo il suo amore mi fa dire «ma che stupido sono stato! Come ho fatto a non vedere un amore così grande e a perdermi inseguendo cose così piccole e brutte?».Quarto: avere il fuoco nelle ossa. Come faccio ad ascoltare un appello così esigente? Nella vita sono così distratto e spesso angosciato da tanti eventi che la misericordia di Dio, la mia conversione verso il Natale di Gesù, la necessità di una “mente elastica”… mi sembrano cose astratte. Eppure questo è il Vangelo: ogni momento dato a lui non tradisce ma – meraviglia! – rende il centuplo. Questo è il fuoco del Battesimo!
Don Luigi Galli