Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 30 agosto 2014

975 - RICORDANDO IL CARD. MARTINI

La gioia del Vangelo
Martini, fin dai primissimi interventi a Milano, ha interpretato i testi evangelici come “manuali” di educazione alla fede cristiana
Essi sono nell’ordine progressivo il Vangelo di Marco (manuale del catecumeno), di Matteo (manuale del catechista), di Luca (manuale del testimone) e di Giovanni (manuale del cristiano maturo). Il Vangelo piu antico, Marco, e quello del catecumeno, colui che contempla dal di fuori il mistero di Cristo e vuole entrarvi dentro, giungere al momento in cui quanto vede dall’esterno gli venga svelato. Il pagano deve abbandonare la propria religiosita superstiziosa e possessiva per giungere all’esperienza di Dio che Gesu rivela. Il passo successivo e segnato da Matteo, il Vangelo del catechista. Il battezzato non ha detto solo un si a Dio e a Gesu ma si e inserito all’interno di una comunita concreta. Matteo, attraverso i suoi cinque discorsi, offre una catechesi ragionata del regno di Dio e conduce a comprendere come accoglierlo, come vivere l’etica cristiana, la tensione missionaria, la carita e il perdono. Luca e il passo successivo, quello della testimonianza verso coloro che non credono. Il Vangelo e poi il libro degli Atti contengono indicazioni per la formazione graduale e progressiva dell’evangelizzatore. Infine Giovanni rappresenta la maturita cristiana. E la situazione di colui che, dopo aver percorso le tappe precedenti, si chiede quale sia il centro delle esperienze fatte.
Il Vangelo contemplativo trova la sua sintesi nella fede e nella carità.
Questa “ipotesi di lavoro” ha guidato la predicazione e l’azione pastorale di Martini; egli proponeva cinque parole fondamentali come guida irrinunciabile per la vita della comunità cristiana: il silenzio, la Parola di Dio, l’Eucaristia, la missione e la carità
Dopo quindici anni di servizio episcopale, al termine del Sinodo diocesano 47°, il cardinale sintetizzava il compito della Chiesa per mezzo del verbo “evangelizzare”. In queste vibranti parole si percepisce, sinteticamente, il credente, l’esegeta, il vescovo, il comunicatore:
Che cosa e dunque l’evangelizzazione? Essa designa un duplice aspetto: negativo e positivo. In negativo, evangelizzare e ≪salvare dal male≫: tirare fuori dal non senso, dalla frustrazione e dalla noia, dalla disperazione, dal disgusto della vita, dalla incapacita di amare, dalla paura del dolore e della morte. E dare risposta alle invocazioni piu profonde di ogni coscienza umana. In positivo, evangelizzare e comunicare il ≪Vangelo≫, la buona notizia su Gesu: la buona notizia che Dio ci ama davvero, tutti e ciascuno, e che Gesu e morto e risorto per la nostra salvezza, per liberarci dal peccato e dal male; la buona notizia del Regno che viene in Gesu e che si realizza gradualmente
nella nostra adesione a Lui, nel diventare con Lui un solo Corpo, nell’entrare nella vita della Trinita. Evangelizzare non e soltanto comunicare verbalmente la buona notizia, ma comunicare vita, collaborare con lo Spirito del risorto che attrae ogni uomo per farlo una cosa sola in Gesu col Padre. […] L’evangelizzare suppone dunque che si sia assimilata nel cuore la realta del ≪Vangelo≫, la
sua ricchezza, la sua gioia, la pienezza di orizzonti che esso apre, il senso della vita che esso fa scoprire al di la di tutte le delusioni e le sofferenze, al di la della morte (Martini 1995, 33-34).

(da Matteo Crimella, Comunicare il Vangelo, il respiro di Carlo Maria Martini, Aggiornamenti sociali, settembre 2014)