Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 15 marzo 2014

904 - 2 DOMENICA DI QUARESIMA

Nel Vangelo di oggi (Giovanni 4,5-42) diverse sono le sottolineature che mi piace richiamare.
La precisione dell’ora (circa mezzogiorno) e il particolare dell’anfora dimenticata dalla donna vogliono garantire la storicità del fatto: è veramente successo e potrà accadere ancora, per chiunque sia come quella donna, sfortunata in amore, senza voglia di impegnarsi (non si va a mezzogiorno a prendere l’acqua!), diffidente di tutti, anche di se stessa. Quanti oggi non si fidano più di nessuno e hanno perso la fiducia in se stessi! Dio, invece, non perde mai la sua fiducia in noi, perché ci stima e ci ama!
Ci sono sette dialoghi tra Gesù e la donna in un crescendo affascinante. A Gesù, che prende l’iniziativa, la donna risponde sospettosa: non si fida o pensa che Gesù abbia altre intenzioni, come tutti gli uomini che l’hanno usata sino ad allora. Dal sospetto che ci sia un doppio senso nelle parole di Gesù, passa all’ironia: «Come fai a prendere l’acqua, se non hai neppure un secchio! Dammi quest’acqua viva di cui parli!». Quante volte siamo come quella donna e prendiamo in giro gli altri... e Dio!
Gesù lascia cadere ogni sospetto e ironia e con dolcezza e rispetto riprende le parole di quella donna nel senso più positivo, quasi a farle capire che lui la prende sul serio; che per lui è importante quello che lei dice; che la sua offerta di un’acqua che disseta in eterno è sincera! Gesù è così: non ci prenderà mai in giro, perché ci vuole veramente bene!
Con questa tenace pazienza Gesù conduce la donna alla verità ed ella ammette di non avere marito. Gesù lo sapeva già, ma ha voluto che fosse lei a dirlo! Non le rinfaccia nulla: vuole che sia sincera con se stessa e con lui! Gesù non ci rinfaccia mai ciò che sbagliamo; ci chiede solo di essere leali: il primo passo per guarire è di riconoscere la malattia. Gesù si accontenta: la donna non ha detto tutta la verità; è rimasta nel generico. È Gesù che le dice il numero dei mariti, compreso il convivente di quel momento. Gesù non pretende tutto e subito: un passo alla volta è sufficiente per lui.
Quando si scopre conosciuta, la donna cerca di deviare sui grandi discorsi: «Sei un profeta!»; «Qual è il luogo vero per adorare Dio?». Tante volte anche noi ci nascondiamo dietro discorsi solenni, che non toccano e non cambiano la nostra vita. Occorre vigilare sulle troppe parole.
Con questa paziente dolcezza Gesù conduce la donna alla pienezza della verità: «Il Messia che tu attendi, sono io». Quella donna cercava acqua e l’ha trovata: non avrà più sete.
Mons. Ennio Apeciti