Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

venerdì 17 gennaio 2014

881 - LE NOZZE DI CANA

Vangelo secondo Giovanni (2,1-11)
In quel tempo. Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta e centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Dalla Parola alla vita
Oggi ci viene presentato «il primo segno» compiuto da Gesù, perché «i suoi discepoli credessero in lui». Il primo miracolo di Gesù è per difendere l’amore di due giovani, che stanno per iniziare la splendida avventura della loro vita d’amore. Come sarebbe finita quella festa di nozze, se fosse mancato il vino? Quante recriminazioni, quanti pettegolezzi, quante prese in giro! Per questo Gesù accoglie l’invito di sua madre: Maria sa che l’ora di Gesù è l’ora dell’amore. È vero che per lui l’ora dell’amore sarà quella dell’ultima Cena – «Avendo amato i suoi, li amò sino alla perfezione» (cfr Giovanni 13,1) – ma adesso è a rischio l’amore di quei giovani. E Gesù non può tollerare che si spenga l’amore. Forse era una coppia di povere famiglie: pur avendo speso quanto avevano per le nozze dei loro figli, come si fa sempre, non è bastato per tanti invitati. Ma Gesù è sempre dalla parte dei poveri, e Maria lo sa bene!
Questo segno è possibile, perché c’è un’amica attenta: Maria. Come fa ad accorgersi che manca vino? Come accade ancora nelle feste delle nostre parrocchie, lei forse stava dando una mano, perché quella festa d’amore riuscisse bella e piena di gioia; andava e veniva dalla cucina alla sala del banchetto e, quando si accorge che manca il vino, sa che Gesù l’ascolterà, perché è venuto per rendere divino l’amore dell’uomo. Maria è un’amica e intercede con fiducia: potremmo farlo anche noi!
Maria dice ai servi le parole che il faraone aveva detto, quando c’era la grande carestia: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà» (Genesi 41,55). Gesù è il vero Giuseppe, colui che dà il pane (e il vino) miracoloso, che saziano la fame di vita eterna. Gli egiziani potevano ribellarsi a quelle parole, e sarebbero morti di fame. Hanno dovuto fidarsi delle parole del faraone e di Giuseppe. È la stessa cosa che devono fare i servi. Gesù ordina loro cose assurde: non è il momento dell’acqua per la purificazione, perché il banchetto è già inoltrato! A cosa serve portare acqua? È il vino che ci vuole! Come la prenderanno gli invitati, vedendo arrivare acqua? Si sentiranno presi in giro, si arrabbieranno e bastoneranno quei servi! Perché rischiare? Eppure loro si fidano! Rischiano e portano acqua, cominciando a versarla nel bicchiere del capo del banchetto. Forse in quel momento hanno paura, ma proprio allora avviene il miracolo: dalle loro brocche non sgorga acqua ma vino eccellente, che riempie di gioia! Tanto ha potuto la loro fiducia in Gesù.
Solo se ci fidiamo di Gesù allo stesso modo, pronti anche a rischiare la vita per lui, la gioia può vincere e la paura è sconfitta. Solo se ci fidiamo di Gesù, anche quando sembra che chieda cose assurde l’amore trionfa sulla tristezza! Fjodor Dostojevski pregava: «Signore, facci ricordare che il tuo primo miracolo, alle nozze di Cana, lo facesti per aiutare gli uomini a far festa. Facci ricordare che chi ama gli uomini, ama anche la loro gioia, perché senza gioia non si può vivere; che tutto ciò che è vero e bello è sempre pieno della tua misericordia infinita».
Mons. Ennio Apeciti