Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

sabato 26 maggio 2012

691 - PENTECOSTE

Celebra il mistero dell’effusione dello Spirito Santo sugli Apostoli, al compimento dei cinquanta giorni di Pasqua, secondo la promessa del Signore.
Per l’odierna solennità la tradizione liturgica della nostra Chiesa ambrosiana presenta due schemi di brani biblici e di testi eucologici, rispettivamente per la Messa della Vigilia da celebrare nel contesto della Liturgia vigiliare vespertina e per la Messa “nel giorno”. È anche prevista, qualora si celebri il Battesimo, la Messa “per i battezzati” con un proprio formulario ecologico e rispettive lezioni bibliche.
Le parole (in Giovanni 14,15-20) che il Signore, rivolgendosi ai suoi discepoli dice anche per noi che formiamo qui e oggi la sua Chiesa, vogliono consolidare, mediante il dono dello Spirito, la nostra fede e il nostro amore per lui, impedendoci di sentirci soli e come orfani! Gesù, infatti, è continuamente vivo e presente tra noi grazie all’azione dello Spirito, che rende viva la sua Parola e che attiva, nel sacramento, l’offerta compiuta dal Signore sulla Croce, a noi partecipata come principio della nostra comunione con lui e tramite lui con il Padre ( Vangelo: Giovanni 14,20).
Interprete sicura della Parola è la preghiera liturgica per la quale la solennità odierna «che, nel suo numero sacro e profetico (cioè il cinquantesimo giorno di Pasqua), ricorda arcanamente la raggiunta pienezza del mistero pasquale» (Prefazio, Messa nel giorno) e, di conseguenza contiene, esprime e rende attiva l’inesauribile ricchezza dell’opera salvifica realizzata dal Signore con la sua morte in Croce, con la sua Risurrezione e Ascensione alla destra di Dio. È ciò che leggiamo nel Prefazio della Messa della Vigilia che vede, nell’effusione dello Spirito Santo, la distribuzione dei doni della grazia divina e nei quali si può anzitutto riconoscere l’economia sacramentale con al vertice i sacramenti pasquali del Battesimo e dell’Eucaristia. Doni che, anticipando ai fedeli «le primizie dell’eredità eterna che sono chiamati a condividere con Cristo redentore», li rende certi di «incontrarsi con lui nella gloria» in quanto, in tali doni di grazia, «l’esperienza dello Spirito è più inebriante e più viva». Il Prefazio della Messa nel giorno, invece, intende magnificare l’estensione all’intera umanità della grazia propria della Pentecoste vedendo in essa, alla luce del racconto biblico della torre di Babele (Genesi 11,1-9), la ricomposizione in unità della stessa umanità dalla «confusione che la superbia aveva portato agli uomini». Ricomposizione che, con allusione al racconto degli Atti degli Apostoli (2,1-11), è segnata dall’irruzione dello Spirito significato dal fragore improvviso e grazie al quale gli apostoli «accolgono la professione di un’unica fede e, con diversi linguaggi, a tutte le genti annunziano la gloria del vangelo di salvezza». Annunzio destinato a far sì che «i popoli dispersi si raccolgano e le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del nome di Dio Padre» (Orazione A Conclusione della Liturgia della Parola, Messa nel giorno) formando l’unico suo popolo santo. E poiché la Chiesa radunata nella celebrazione eucaristica avverte la presenza dello Spirito che la spinge sulle vie dell’annunzio del Vangelo che salva, domanda al Padre di rinnovare oggi «i prodigi della Pentecoste e di comunicare a tutti i fedeli il fervore dello Spirito che animò visibilmente gli apostoli e li rese nel mondo testimoni del vangelo» (Orazione Dopo la Comunione, Messa nel giorno).
A. Fusi.