Parrocchia S. Gerolamo Emiliani di Milano - Blog

Il Blog "Insieme per..." vuole proporre spunti di riflessione e di condivisione per costruire insieme e fare crescere la comunità della parrocchia di San Gerolamo Emiliani di Milano, contribuendo alla diffusione del messaggio evangelico.

giovedì 19 agosto 2010

380 - MERCANTI O ADORATORI?

Gesù scaccia i mercanti dal tempio perché ne avevano fatto un vero e proprio luogo di loschi traffici e di speculazione economica. Ed allora ci siamo mai chiesti se andiamo in chiesa per pregare o per mercanteggiare con Dio. Ci siamo mai domandati se siamo più mercanti che adoratori e cercatori di Dio. Abbiamo mai pensato che quando parliamo con Dio nella nostra povera preghiera non facciamo altro che barattare la nostra merce in cambio di un suo favore. Non possiamo usare con Dio il vecchio principio degli antichi "do ut des".

Dio è Amore ed amore gratuito, ma che esige un altrettanto amore gratuito da parte dell'uomo capace di spalancare il suo cuore alle meraviglie di un Dio ricco di misericordia e pronto ad aspettare che ritorni il figlio perduto.

Ma torniamo al cuore della scena di oggi: "non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato". Il detto di Gesù riguarda un certo tipo di religiosità.

Non si va in chiesa per sentirsi a posto con la coscienza a buon mercato. Occorre che ci si converta di vero cuore.

Con Dio non si mercanteggia, come si fa al mercato. Non si acquista Dio a buon mercato. Non si sistemano le cose storte con qualche salmo o preghiera. Le cose storte si sistemano... raddrizzandole. Non si può andare in pellegrinaggio al Tempio e poi continuare a rubare, sfruttare, calunniare il prossimo, fare cortile, giudicare senza conoscere bene le persone: «poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato» (Matteo 12,37).

Non si può essere sinceri con Dio quando si inganna la persona con la quale stringiamo la mano in segno di pace e comunione. Dio non accetta le genuflessioni di chi calpesta e disprezza la giustizia.

Ciò che Gesù condanna è la frequentazione del Tempio come rifugio (ecco la caverna, il covo, che mette al riparo i delinquenti). Oserei dire siamo dei latitanti spirituali. Ciò che si condanna è la pietà religiosa come alibi. Un culto del genere è un culto menzognero e la sicurezza che una ne ricava è una falsa sicurezza.

Purificazione del Tempio, in questo senso, significa smascherare l'ipocrisia delle persone religiose e praticanti che credono di sistemare le proprie faccende poco pulite col Signore dietro pagamento di qualche pratica, un certificato di buona coscienza. Allora che cosa dobbiamo fare? Occorre modificare la condotta e non moltiplicare le invocazioni e le preghiere.

L'alternativa al Tempio "luogo di mercato" è il Tempio "aperto", non certo a persone apparentemente perfette, ma a persone che vogliono vivere nella fedeltà, nella chiarezza e nella sincerità, e che cercano in Dio non un "complice" disposto a chiudere un occhio su certe faccende, ma un Dio che guida su una strada di rettitudine, onesta e trasparente.

(don Mario Campisi)